sabato 2 luglio 2011

La fine di un'epoca?

Già annunciato alla fine di febbraio, il passaggio dell'intero parco fumetti della United Media (la più che centenaria agenzia di stampa del gruppo editoriale Scripps) alla Universal (l'agenzia fondata nel 1970 dal gruppo editoriale Andrews McMeel) si è compiuto in questo inizio di giugno.

Se, nel gennaio 2010, avevamo già visto i titoli della Newspaper Enterprise Association (agenzia più antica con base a Cleveland, fondata nel 1902) passare alla United Feature Syndicate (nata nel 1931 dalla fusione della Press Publishing Co. e della Metropolitan Features), si era trattato, tuttavia, solo di una acquisizione nominale, dato che sia la NEA che la UFS erano sempre state parte dello stesso gruppo editoriale e, in effetti, già dal 1978, la NEA aveva lasciato Cleveland e si era fusa con la UFS (anche se mantenendo il nome distinto).

Ma, adesso, assistiamo praticamente alla scomparsa dell'intero gruppo Scripps dal mercato delle strisce.

Nel corso degli anni, molte agenzie hanno chiuso i battenti o sono state assorbite (ad esempio, la Bell e la McClure si erano fuse nel 1953 e erano state assorbite, nel 1972, proprio dalla UFS), ma stavolta è una delle agenzia più grosse e prestigiose a gettare la spugna.


Basti ricordare un pugno di titoli per capire l'importanza delle serie distribuite dalla UFS e dalla NEA nel corso di un secolo: PEANUTS, LI'L ABNER, DILBERT, GARFIELD, TARZAN, ALLEY OOP, WASH TUBBS AND CAPTAIN EASY, RIPLEY'S BELIEVE IT OR NOT, NANCY...


Un altro pezzo di storia del Fumetto sindacato che arriva alla parola fine.

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